I giovani designer milanesi Finemateria sono i protagonisti della 3° edizione del progetto “Instant of Change”, che ha unito ancora una volta arte, materia e visioni progettuali sotto il tetto del Caesar Urban Lab in via Molino delle Armi, uno spazio multifunzionale collaborativo di Mo.1950 con Quadrodesign e Rexa.
Ceramiche Caesar ha potuto parlare personalmente con Stefano Bassan e Gianluca Sigismondi per conoscerli meglio e scoprire cosa si cela dietro “Tris”, il progetto presentato in occasione della Milano Design Week 2023.
Stefano Bassan
Figlio di un designer, ha respirato questa carriera fin da piccolo, vivendo la settimana del Salone del Mobile con gli occhi di un bambino e come un curioso gioco.
Gianluca Sigismondi
Creativo per natura, tecnico per declinazione professionale, scopre il design con gli studi universitari e apprende le arti dello storytelling applicate al product design nelle sue prime esperienze di studio e di lavoro proprio con Stefano.
L'Università IED di Milano li ha riuniti e il progetto EDIT Napoli (2020) ha suggellato il loro ingresso a pieno titolo nel panorama del design italiano.
"Siamo 2 professionisti diversi, quindi Finemateria riesce ad essere una buona unione di due lati diversi, a volte pragmatico, a volte più creativo. Troviamo il punto d'incontro nell'estetica. I vantaggi di essere due persone in studio sono la propositività e la possibilità di sottoporsi alle influenze positive l’uno dell’altro: i nostri progetti sono sempre la sintesi del confronto di due personalità".
Q: Finemateria: da dove arriva questo nome?
"Volevamo che il nome fosse come un manifesto di come lavoriamo; prima partiamo dalla materia, la indaghiamo, la capiamo e ne apprendiamo le possibilità; solo alla fine, lavoriamo sul disegno".
Q: Con “Instant of Change” avete lavorato sul grès porcellanato: cosa vi aspettavate dalla visita allo stabilimento produttivo di Fiorano Modenese?
Gianluca: "Sono molto appassionato di processi, tecnologie, produzione. Mi piace vedere come è l'organizzazione, i tempi di ottimizzazione, la massimizzazione della linea produttiva. E poi quello che mi ha veramente sorpreso durante la visita a Fiorano sono le possibilità di lavorazione della superficie ceramica per valorizzare il prodotto finale e quella che secondo me è la stanza più creativa dello stabilimento: il laboratorio. Tutto ciò che ha a che fare con la stampa 3D e le ultime tecnologie di progettazione mi affascina".
Stefano: "La mia impressione era che avremmo visto un sito produttivo enorme. Dopo la visita ho capito definitivamente che dovevamo interpretare e trasmettere tutto questo nel progetto, rispettando i valori dell'azienda. Questa opportunità ci ha anche aperto la mente a nuove idee che potranno forse portare a qualcosa in futuro, o comunque a un dialogo».
Con questi input dopo la visita allo stabilimento, i designer hanno deciso di imprimere il valore estetico e tecnico del grès porcellanato Caesar lavorando sul concetto delle superfici 3D per “Tris”:
"Abbiamo realizzato un design tridimensionale a 16 lati abbastanza complesso, un volume molto pulito e semplice, ma non semplice da creare."
Q: Come è stato l’approccio a un materiale (relativamente) semplice come la ceramica?
“Il lavoro con la ceramica è come la storia che sposa l'innovazione, nel senso che l'approccio abbastanza tradizionale ha subito negli ultimi anni enormi miglioramenti, che hanno reso il materiale esponenzialmente più performante, ampliandone le applicazioni.”
Q: Per il progetto "Tris" avete scelto la collezione PRIMA: perché?
“E’ un materiale che deriva da materie prime naturali. Il grès porcellanato è innovativo, pur rimanendo storico. Abbiamo scelto sfumature e tonalità neutre per trasmettere questi concetti.”
L'offerta dell'Azienda è ampia. Durante la visita in fabbrica i Finemateria hanno avuto modo di toccare con mano tutte le collezioni e hanno optato per PRIMA per la sua naturalezza, le sensazioni dell'argilla che evoca, e i toni terrosi e neutri che ricordano un po' quelli della materia prima, della sua storicità. L'oggetto finito evoca però un immaginario industriale (per quanto complesso da produrre), lasciando emergere un contrasto tra le sensazioni che il materiale ceramico trasmette, la sua forma e il modo in cui è stato assemblato.
Q: "Tris" è un progetto di design ma anche un gioco: quale idea si nasconde dietro?
Il gioco inconsapevolmente fa scoprire e imparare a livello sensoriale, a livello relazionale, a livello logico.
L'incontro con le aziende Ceramiche Caesar, Rexa e Quadrodesign si è dimostrato emblematico - sia dal punto di vista ludico che sul piano tematico con "Instant of change". Quando si gioca con "Tris", il giocatore tocca e sposta gli oggetti, ne cambia la posizione.
“Volevamo che i materiali si toccassero e creassero un dialogo tra loro: tre aziende, tre materiali, tre pedine in fila per vincere: possiamo dire che il progetto "Tris" ha coordinato le aziende per farle collaborare armoniosamente con un prodotto che rappresentasse e rispettasse i valori di tutte loro.
E poi il bello è stato anche proprio che il gioco è diventato l'elemento di interazione per il pubblico che ha visitato lo showroom per giocare con “Tris”, imprimendo così un ricordo più intenso di quegli istanti”.
Crediti: Cristina Sinelli
Ceramiche Caesar conferma la sua vicinanza al mondo del design e dell’architettura inaugurando il 7 ottobre 2020 il Caesar Milano Urban Lab, punto di riferimento della nota azienda di ceramica italiana nella città meneghina.
In via Molino delle Armi 14, a soli 15 minuti da Piazza del Duomo e in prossimità della nuova linea metropolitana M4, Caesar espone le sue eccellenze presso Mo.1950, struttura polifunzionale nata dalla visione imprenditoriale di Corrado Molteni e progettata dal designer Matteo Lualdi, dove trovano piena espressione materiali e prodotti selezionati per realizzare anche i più complessi progetti di interior design.